“Alcuni ricordi non cicatrizzano
mai. Invece di sbiadire con il passare del tempo, sono gli unici a sopravvivere
quando tutti gli altri si sono cancellati. Il mondo si oscura come lampadine
elettriche che si spengono una alla volta. So bene di non essere in salvo. È vero
che gli uomini sono fondamentalmente crudeli? L’esperienza della crudeltà è l’unica
cosa che ci accomuna come specie? La dignità a cui ci aggrappiamo non è altro
che un’autoillusione, un modo per nasconderci da questa unica verità – che ciascuno
di noi può essere ridotto a un insetto, a una bestia rapace, a un ammasso di
carne?”
Atti umani, Han Kang
Costo 12€
Edito Adelphi
Quando inizi ‘Atti umani’, ambientato nel 1980 a Gwangju (Corea del Sud), sei ancora convinta di vivere in un mondo dove un bambino con le mani rivolte al cielo, a simboleggiare la sua resa e sottomissione, possa essere risparmiato dalla sete di sangue e dalle leggi fisiche che governano il moto parabolico del proiettile. Scopri di sbagliarti dopo solo qualche pagina. Non hai considerato la trasformazione alchemica a cui sono andati incontro i soldati mandati a sedare le proteste: la loro anima è stata trasmutata in piombo e i loro fluidi corporei in ferocia.
Improvvisamente, ti ritrovi schiacciata e sommersa da un numero imprecisato di corpi scomposti e in vari stadi di decomposizione. Il primo pensiero è quello di considerarli dei gusci vuoti, se non fosse per l’intenso odore di vita e lacrime che hanno ancora addosso. Scopri che quell’enorme torre di Babele corporea è desiderosa di raccontare la sua storia nell’unica lingua universalmente riconosciuta dall’uomo: la sofferenza patita per la libertà.
Così, attraverso
la sapiente narrazione di Han Kang, ritrovano voce gli uomini e le donne
uccisi, massacrati e brutalmente torturati nel maggio del 1980 e coloro che,
dopo anni, sono ancora costretti a piangerne la morte. Un’opera estremamente
toccante e terrificante, capace di inseguire l’umano per vie tortuose, sporche
e crudeli.