martedì 1 settembre 2020

Poirot - Tutti i racconti

 “Hercule Poirot guardò pensoso la faccia scura e agitata del giovanotto che gli stava di fronte. «Eh bien?» disse. «Cosa volete da me?»

Evan Llewellyn non esitò un istante. La sua risposta arrivò veloce come un lampo. «La verità.»

Poirot, assorto, si accarezzò i baffi magnifici. «Ne siete sicuro, sì?»

«Certo che lo sono.»

«Ve lo chiedo» spiegò Poirot «perché è una risposta comune, di tante persone. E quando rivelo loro la verità, spesso non ne sono contente. A volte ne sono sgomente e altre imbarazzate. A volte sono completamente… sì, ecco… sbalordite. Che parola, sbalordite. Una parola che mi soddisfa enormemente.»”

Poirot e il mistero della regata, Poirot – Tutti i racconti, Agatha Christie


Edito Oscar Vault

Costo 25

 

Il volume, costituito da ben 974 pagine, raccoglie in ordine cronologico tutti i racconti che vedono come protagonista “un ometto dall’aspetto straordinario. Era alto meno di un metro e sessanta, ma aveva un portamento molto signorile. La testa era a forma d’uovo, costantemente inclinata da un lato. Aveva un paio di baffi rigidi, da militare”: Poirot. Eppure, quello di cui stiamo parlando è molto più di una semplice raccolta di novelle, non solo per via delle illustrazioni -che includono anche i fantastici cartelloni pubblicitari creati da Marco Amici di Radicalging- che accompagnano le vicende narrate da Agatha Christie, ma soprattutto perché consentono al lettore di conoscere e capire Poirot. Se ad un primo impatto emergono -per lo più evidenziati dal suo più caro amico, il capitano Hastings, che ritroviamo nei primi racconti- i tratti più irritanti del suo carattere, come ad esempio la sua arroganza, la sua presunzione* e la sua ossessione per l’ordine, accentuati in particolari occasioni (come quando si ritrova su qualsiasi tipo di imbarcazione -soffre tantissimo di mal de mer), successivamente emergono quelli più sensibili, malinconici, profondi e delicati.

*“Tutti gli ideali del mondo classico lo lasciavano sbalordito. Quegli dei e quelle dee sembravano forniti di tante personalità diverse quante ne poteva avere un criminale dei nostri giorni. E poi, a dire la verità, sembravano proprio tutti dei bei delinquenti! Ubriachezza, dissolutezza, incesto, violenza, saccheggio, omicidio, sotterfugi: abbastanza per tenere costantemente occupato un juge d’instruction. Nessuna vita familiare decente. Né ordine né metodo. Perfino nei loro delitti, né ordine né metodo. «Ercole dei miei stivali!» esclamò Hercule Poirot alzandosi in piedi, deluso e disgustato. Si guardò intorno con aria soddisfatta. Una stanza quadrata con buoni mobili moderni, quadrati… perfino una bella scultura che rappresentava un cubo appoggiato su un secondo cubo e, sopra questo, una composizione geometrica in filo di rame. E, al centro di quella stanza risplendente e ordinata, lui. Si guardò nello specchio. Dunque, ecco un Ercole moderno… diversissimo dallo sgradevole ritratto di una figura nuda, con i muscoli gonfi, che brandiva una mazza nodosa. Al suo posto, invece, una figura asciutta, vestita in abiti da città con un paio di baffi, baffi che quell’Ercole non si sarebbe mai sognato di farsi crescere, un paio di baffi magnifici, eppure sofisticati. Nonostante ciò, esisteva un punto di contatto fra questo Hercule Poirot e l’Ercole della mitologia classica. Sia l’uno che l’altro, indubbiamente, erano stati lo strumento necessario a liberare il mondo da certi flagelli… Ognuno di loro poteva essere descritto come un benefattore della società in cui era vissuto…”

Premessa a Le fatiche di Hercule, Agatha Christie

In più occasioni, attraverso poche parole, rivela un’immensa tristezza, dovuta probabilmente al dover lavorare a stretto contatto con i più feroci e terrificanti istinti umani, e un'immensa gentilezza nei confronti di chi fa di tutto per rendere questo mondo migliore. Come può il lettore non affezionarsi?

“«Non ho nemmeno parlato con i Gold, finora» ribatté Pamela in tono piccato. «E comunque non capisco perché non ci si debba interessare al proprio prossimo. La natura umana è semplicemente affascinante. Non lo pensate anche voi, monsieur Poirot?». Stavolta stette zitta un tempo sufficiente per consentire al suo interlocutore di rispondere. Senza distogliere gli occhi dall’acqua azzurra, Poirot rispose: «Ça dépend». Pamela era scossa. «Oh, monsieur Poirot, non penso che ci sia niente di tanto interessante… di tanto imprevedibile quanto un essere umano.»

«Imprevedibile? Questo no.»

«Ma certo, invece. Proprio quando uno pensa di averli ben sistemati entro la loro casella… ecco che fanno qualcosa di totalmente inatteso.» Hercule Poirot scosse la testa. «No, no, questo non è vero. È rarissimo che una persona compia un’azione che non rientri dans son caractère. Diventa persino monotono, alla fine.»

«Non sono affatto d’accordo con voi» ribatté Pamela Lyall. Tacque per un intero minuto e mezzo prima di tornare all’attacco. «Non appena vedo le persone comincio a pormi domande su di loro: che tipi sono, in che rapporti sono le une con le altre, che cosa pensano, che cosa provano. È… oh, è davvero eccitante!»

«Questo non lo direi proprio!» ribatté Hercule Poirot. «La natura umana si ripete più di quanto ci immaginiamo. Il mare» soggiunse pensosamente «è infinitamente più vario.» Sarah girò il capo di lato e chiese: «Voi pensate che gli esseri umani tendano a riprodurre certi schemi?».

«Précisément» disse Poirot e tracciò un disegno sulla sabbia con il dito.

«Che cosa rappresenta quel vostro disegno?» chiese Pamela con curiosità.

«Un triangolo» rispose Poirot.”

Triangolo a Rodi, Agatha Christie

 

Cosa mostra questo estratto? Una semplice distorsione professionale, che allontana Poirot dalla parte più buona dell’umanità, o un occhio e una mente acuti, capaci di andare oltre il particolare per poter cogliere l’universale e, di conseguenza, l’essenza dell’umanità? Siamo spesso convinti di essere unici e se, come afferma Steinbeck, non fossimo altro che la stessa -ripetuta- lotta primitiva tra bene e male? Quanto è impegnativo dover osservare costantemente il vero volto della realtà? Perciò, sarebbe stato possibile concepire un Poirot diverso, senza i tratti che fanno tanto infuriare il capitano Hastings?

Eppure, Tutti i racconti suscitano ammirazione e amore anche per via dei frequenti riferimenti storici e culturali:

«Mi date un soldino, signore?» Un bambinetto con la faccia sudicia gli rivolse un sorriso furbetto.

«Niente affatto!» disse l’ispettore capo Japp. «E, senti un po’, figliolo…» Seguì un breve predicozzo. Il monello, perplesso e sgomento, batté in una precipitosa ritirata, osservando asciutto e conciso ai suoi giovani amici: «Capperi, sono andato proprio a pescare uno sbirro con la lingua lunga!». La banda se la diede a gambe, cantando i versetti:

Ricordate, ricordate,

il cinque di novembre,

polvere da sparo, congiura e tradimento.

Non si capisce perché

perché il tradimento della polvere da sparo

debba essere dimenticato.

Il compagno dell’ispettore capo, un ometto anziano con la testa a uovo e un folto paio di baffi dal taglio militaresco, stava sorridendo fra sé. «Très bien, Japp» osservò. «Sapete fare ottime prediche, mi congratulo con voi!»

«Un pretesto che non sta in piedi per chiedere l’elemosina, ecco cos’è diventato il Giorno di Guy Fawkes!» disse Japp. «Un ricordo molto interessante dei tempi andati» meditò Hercule Poirot. «I fuochi artificiali scoppiettano in cielo… craccrac… anche molto tempo dopo che l’uomo che commemorano e le sue azioni sono stati dimenticati.» L’importante personaggio di Scotland Yard fu d’accordo con lui. «Mi piacerebbe sapere quanti di quei bambini sanno chi era Guy Fawkes.»

«Ah, senza dubbio, quanto prima nascerà anche una grande confusione a questo riguardo. È in onore o per condanna del cinque novembre che si fanno esplodere i feux d’artifice? Far saltare in aria il Parlamento inglese è stato un delitto oppure un nobile gesto?» Japp ridacchiò.

«C’è qualcuno che, indubbiamente, potrebbe essere di quest’ultima opinione.»”

Delitto nel Mews, Agatha Christie

Davanti a dialoghi così carichi di significato storico, non ci si può non commuovere. Perciò, in conclusione, se amate i delitti e siete curiosi di conoscere la psicologia che caratterizza la figura di Poirot, questo è un volume che fa per voi. Buona lettura.

(foto mia)

La leggenda dei giocolieri di lacrime

“ «Dov’è il mio cuore?... Oh… dov’è il mio cuore?» si sveglia di soprassalto sul suo giaciglio, ma non sente alcun battito, solo un vuoto at...