giovedì 8 luglio 2021

Memorie d'una ragazza perbene

 “«Non voglio che la vita abbia altre volontà che la mia», scrissi nel mio diario. Era questo, io credo, il senso profondo della mia angoscia. Ignoravo quasi tutto della realtà, nel mio ambiente essa era mascherata dalle convenzioni e dai riti, cose che mi davano fastidio, ma non cercavo di coglier la vita alla radice; al contrario, evadevo nelle nuvole: ero un’amica, un puro spirito, non m’interessavo che agli spiriti e alle anime; l’intrusione della sessualità faceva scoppiare quest’angelismo: mi svelava bruscamente, nella loro tremenda unità, il bisogno e la violenza. […] Non si trattava di me, si trattava del mondo: se gli uomini avevano corpi che gridavano miseria e che pesavano grevi, questo mondo non si conciliava affatto con l’idea che io me n’ero fatta; miseria, deliri, oppressioni, guerre: intravvedevo confusamente orizzonti che mi spaventavano.”

Memorie d’una ragazza perbene, Simone De Beauvoir

 

Edito Einauidi

Costo 13€

 

Sono passati quasi due mesi da quando ho concluso Memorie d’una ragazza perbene, ma la sensazione di conforto provata durante la lettura continua a conservarsi nella mia memoria. Più volte, mentre mi perdevo nella precisione e nell’accuratezza della narrazione di Simone De Beauvoir, ho ripetuto a me stessa: “Quanto mi sarebbe stato utile conoscerla prima, quanto dolore mi sarebbe stato risparmiato osservando la sua crescita e notando come, nonostante la distanza spaziale e temporale, certe cose accomunino tutti gli esseri viventi”. Infatti, l’impressione, una volta terminate queste 368 pagine, è stata quella di aver trovato una guida, un animo sensibile che impara a conoscersi sia spiritualmente che materialmente. Nonostante sia vissuta durante il secolo scorso, i suoi dolori, i suoi dubbi, i suoi ragionamenti e le sue perplessità rimangono profondamente attuali: le ipocrisie e i moralismi che si introducono ed ostacolano il percorso di crescita di un individuo continuano a dilagare, interessando soprattutto la sfera sessuale. Memorie d’una ragazza perbene non è un semplice ripercorrere il proprio passato, mettendo l'accento sui contrasti familiari, le insicurezze e l'instabilità sentimentale della prima età adulta, bensì un continuo affermarsi come un essere umano che ha lottato per potersi percepire come un'unione di anima e corpo. In aggiunta, ci sono una moltitudine di parti e di riflessioni interessanti, che mostrano il coraggio di Simone De Beauvoir nel mettersi a nudo, tra queste spicca la seguente: «Non sono fatta come gli altri, devo rassegnarmi», mi dicevo; ma non mi rassegnavo affatto. Separata dagli altri, non avevo più alcun legame col mondo: questo diveniva uno spettacolo che non mi riguardava. Avevo rinunciato successivamente alla gloria, alla felicità, a servire; adesso addirittura non m’interessava più vivere. A volte perdevo completamente il senso della realtà: le strade, le automobili, i passanti non erano altro che una sfilata di apparenze tra le quali fluttuava la mia presenza senza nome. Mi accadeva di dirmi con fierezza e con timore che ero folle; non c’è molta distanza tra solitudine tenace e la follia”. Mi auguro vi possa piacere. Buona lettura.

 


Gideon La Nona

“«Basta» sbottò la Reverenda Figlia, con la voce affilata come un rasoio. «Preghiamo.» Il silenzio scese sull’assemblea, come i lenti fiocch...