“«Non voglio che la vita abbia altre volontà che la mia», scrissi nel mio diario. Era questo, io credo, il senso profondo della mia angoscia. Ignoravo quasi tutto della realtà, nel mio ambiente essa era mascherata dalle convenzioni e dai riti, cose che mi davano fastidio, ma non cercavo di coglier la vita alla radice; al contrario, evadevo nelle nuvole: ero un’amica, un puro spirito, non m’interessavo che agli spiriti e alle anime; l’intrusione della sessualità faceva scoppiare quest’angelismo: mi svelava bruscamente, nella loro tremenda unità, il bisogno e la violenza. […] Non si trattava di me, si trattava del mondo: se gli uomini avevano corpi che gridavano miseria e che pesavano grevi, questo mondo non si conciliava affatto con l’idea che io me n’ero fatta; miseria, deliri, oppressioni, guerre: intravvedevo confusamente orizzonti che mi spaventavano.”
Memorie d’una ragazza perbene, Simone
De Beauvoir
Edito Einauidi
Costo 13€
Sono passati quasi due mesi da
quando ho concluso Memorie d’una ragazza perbene, ma la sensazione di
conforto provata durante la lettura continua a conservarsi nella mia memoria. Più
volte, mentre mi perdevo nella precisione e nell’accuratezza della narrazione
di Simone De Beauvoir, ho ripetuto a me stessa: “Quanto mi sarebbe stato utile conoscerla
prima, quanto dolore mi sarebbe stato risparmiato osservando la sua crescita e
notando come, nonostante la distanza spaziale e temporale, certe cose accomunino
tutti gli esseri viventi”. Infatti, l’impressione, una volta terminate queste
368 pagine, è stata quella di aver trovato una guida, un animo sensibile che impara
a conoscersi sia spiritualmente che materialmente. Nonostante sia vissuta durante
il secolo scorso, i suoi dolori, i suoi dubbi, i suoi ragionamenti e le sue
perplessità rimangono profondamente attuali: le ipocrisie e i moralismi che si introducono
ed ostacolano il percorso di crescita di un individuo continuano a dilagare,
interessando soprattutto la sfera sessuale.
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