Il volume,
oltre a riunire le opere più famose di Anne, Emily e Charlotte Brontё,
cela al suo interno anche: un articolo, intitolato Haworth, novembre 1904,
redatto da nientemeno che Virginia Woolf, un riepilogo in ordine cronologico delle
pubblicazioni e degli avvenimenti che hanno caratterizzato le loro esistenze, intitolato Vite convergenti,
un abbondante numero di illustrazioni sparse tra i vari capitoli e, a precedere
ciascun romanzo, una raccolta delle loro poesie più significative.
L’articolo Haworth,
novembre 1904, pubblicato il 21 dicembre 1904 su The Guardian, ci
introduce al villaggio omonimo, situato nello Yorkshire, nel quale la famiglia
Brontё
si trasferisce nel 1820, quando Charlotte ha soli quattro anni, Emily due e
Anne neanche uno. Virginia Woolf scrive “Non so dire se i pellegrinaggi
diretti ai sacrari di uomini illustri non debbano essere bollati come viaggi
sentimentali. […] La curiosità è legittima solo quando la casa in cui abitò un
grande scrittore o i luoghi che la circondano possano accrescere in qualche
misura la nostra comprensione dell’opera sua. Questa la giustificazione di cui
ci si può avvalere in vista di un pellegrinaggio alla casa e ai luoghi di
Charlotte Brontë e delle sue sorelle”. Il motivo per il quale è importante
conoscere il paesaggio in cui vissero e in cui respirarono è da
ricondursi agli scenari e agli ambienti che ritroviamo nelle loro opere, che ci
accompagneranno per le 780 pagine di cui è composto questo tomo e che rimarranno
nel nostro cuore una volta ultimata la lettura -chiunque abbia visitato lo
Yorkshire, non può fare a meno di serbare nella propria mente il sublime
contrasto tra il vivo verde dei campi e dei giardini e il nero o grigio o
giallo scuro delle costruzioni umane. Eccolo descritto sempre dalla Woolf “Le
sue case, erette tutte in pietra d’un colore tra il bruno e il giallognolo,
risalgono agli inizi del diciannovesimo secolo. Ascendono erte nella brughiera,
passo dopo passo, in piccole file distinte, mantenendosi a una certa distanza
l’una dall’altra, di modo tale che la cittadina, anziché creare una macchia
compatta sullo sfondo del paesaggio, pare quasi abbia voluto ghermirne tra le
sue grinfie un bel tratto. Lassù, lungo il lato che dà sulla brughiera, vi è
una lunga fila di case che finisce per raccogliersi attorno alla chiesa e alla
canonica, ombreggiata da un piccolo ciuffo di alberi”. Nessuno può sapere
quanto il luogo abbia effettivamente influenzato il loro pensiero, o se
sarebbero state le stesse anche in uno slum londinese -come si domanda
la stessa Woolf; però non possiamo non citare le lunghe passeggiate per la
vallata che sicuramente contribuirono a rendere le sorelle Brontё ciò
che noi oggi conosciamo.
(foto non di mia proprietà, reperita su google) |
Per giunta,
se dovessimo dar credito a ciò che James Hillman scrive nel suo Il codice
dell’anima, sulla scia della filosofia platonica, allora non ci sarebbero
dubbi e potremmo affermare siano state proprio le loro anime a scegliere questo
-a tratti malinconico- villaggio. È, infatti, impossibile negare l’influenza
che alcuni panorami hanno sull’animo umano, si pensi a quelli che ispirarono il
celebre Viandante sul mare di nebbia o L’Infinito di Leopardi. L’articolo
si conclude con una tenerissima celebrazione degli sforzi che Anne, Emily e Charlotte
fecero durante la loro breve vita.
Successivamente,
ritroviamo Vite convergenti, una sezione dedicata alla vita e allo
sviluppo del pensiero Brontёano, che mette in luce l’importanza
che le biblioteche circolanti e la lettura di giornali quali il mensile Tory
e il Blackwood Magazine hanno avuto nella loro crescita personale e
culturale. In particolar modo, “la causa scatenante dell’attività letteraria
dei Brontё”
(Vite convergenti) è da ricercare in una scatola di soldatini, regalata
dal padre al fratello Brandwell, che li porterà “a inventare e scrivere storie
sugli Young Men (i Giovanotti), i soldatini” (Vite convergenti). Però,
non va dimenticata l’importanza che la poesia, soprattutto in Emily e in Anne,
e il disegno, soprattutto in Charlotte, assunsero nella loro quotidianità. Per tale
motivo, a completare il volume ritroviamo anche delle bellissime poesie, quali Ferewell
to thee! (Addio a te!) di Anne della quale cito:
Farewell to thee!
but not farewell
To all my fondest
thoughts of thee:
Within my heart
they still shall dwell;
And they shall
cheer and comfort me.
[…]
Addio
a te! Ma non per questo addio
ai
miei più cari pensieri di te,
che
il mio cuore non lasceranno mai
per rallegrare e confortare me.
[…]
Oppure Often
rebuked… (Respinta spesso…) di Emily, della quale cito il verso
seguente:
[…]
I’ll walk where my
own nature would be leading:
It vexes me to
choose another guide:
Where the grey
flocks in ferny glens are feeding;
Where the wild
wind blows on the mountain side.
[…]
[…]
Andrò
dove mi condurrà la mia natura:
non
desidero scegliere altra guida:
dove
grigie pascolano tra le felci le greggi;
dove il vento soffia selvaggio sul
monte.
[…]
O ancora All
is change… (Tutto muta) di Charlotte che così si delinea:
All is change –
the night, the day,
Winter, summer,
cloud and sun,
Early flowers,
late decay,
So the years, the
ages run.
Beats the heart
with bliss awhile,
Soon it throbs to
agony;
Where a moment
beamed the smile,
Soon the bitter
tear shall be.
This is Nature’s
great decree.
None can ’scape it
– for us all
Drops the sweet,
distils the gall.
All are fettered –
all are free.
Tutto
muta – notte, giorno,
nubi,
sole, estate, inverno,
fiori
sbocciano e avvizziscono
anni
ed epoche svaniscono.
Batte
il cuore a una trepida magia,
poco
dopo sobbalza in agonia;
dove
brillava un tenero sorriso,
lacrime
amare solcheranno il viso.
È
questa l’aspra legge di natura:
nessuno
può sfuggire alla sventura;
distilla
il dolce, e poi cupi pensieri.
Siamo liberi tutti – e prigionieri.
Penso sia inutile e superfluo qualsiasi mio commento, non solo per via della bellezza di questi versi, ma soprattutto per le impetuose e insostituibili emozioni che suscitano in ciascuno di noi. Per quanto sia affezionata a Charlotte e a tutte le sue opere, non posso non riconoscere la grandezza dei versi scritti da Anne. Chi di noi non ha provato ciò che viene descritto in ‘Farewell to thee!’? Quanto è difficile allontanare dalla mente il ricordo di una persona e le emozioni ad esso intrecciate? Spesso non si vive esclusivamente di reminiscenze?
Naturalmente, ciò che nella storia -della loro attività artistica-
ha acquisito maggior rilievo sono i romanzi. Nel volume in questione ritroviamo
in ordine Agnes Grey di Anne Brontё, Cime Tempestose
di Emily Brontё e Jane Eyre di Charlotte Brontё. Sono tutti e tre
dei capolavori, ampiamente apprezzati sia dal pubblico dell’epoca che dal
pubblico moderno, nei quali ritroviamo sapientemente fusi tra loro quotidianità
e sentimento. Sebbene abbia più volte riletto queste meraviglie, non riesco
ancora ad essere sazia della loro visione del mondo, della loro analisi dei
sentimenti umani e della loro descrizione dei paesaggi. Nel corso della mia
breve vita, mi è capitato pochissime volte di leggere delle opere così
toccanti, così commoventi e allo stesso tempo così forti. Le
protagoniste sono donne tenaci, che ambiscono alla libertà, all’indipendenza
senza rinunciare ai battiti dei loro cuori e al rispetto per i loro
sentimenti. Cosa vedo, soprattutto in Jane Eyre? Un modello da seguire, una
personalità che si distacca dal resto, che conduce il proprio sguardo fuori dai
confini del proprio corpo o delle proprie abitudini per poter ricercare nel
mondo altre parti di sé. Vedo in lei una donna che ha dovuto lottare sin dall’infanzia
per poter affermare la propria voce e le proprie opinioni, molto spesso
sottovalutata per via della mitezza che traspare ad un primo incontro, ma che
serba in sé un fuoco perpetuo e appassionato. Ecco anche il motivo per cui ho
scelto questa foto: l’albero quasi completamente prosciugato che continua a
resistere nonostante tutto e nonostante tutti, esattamente come lei. Purtroppo, ho amato meno le eroine delle
altre opere -Agnes Grey e Catherine Earnshaw- ma sono rimasta comunque
affascinata dai paesaggi descritti e dai sublimi finali, soprattutto nel caso
di Cime Tempestose. Ci sarebbero molti temi da affrontare, ma il rischio
di andare incontro a spoiler è molto alto, per tale motivo concludo incitandovi
a leggere e a conoscere le anime che popolano questi libri e che rappresentano
in parte quelle delle loro autrici. Buona lettura.
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