Una storia
di magia, Chris Colfer
Come ben
sappiamo, il termine fantasia non sempre viene usato per indicare una o
più situazioni slegate dalla realtà e questo libro, sebbene abbia come
protagonista la magia, ne è un esempio lampante. Infatti, al di là del
contesto, dei luoghi o dei personaggi che popolano queste pagine, i temi
trattati trovano ampia rappresentazione nella nostra esistenza; tra
questi, quello che più mi preme affrontare concerne la parità di genere e, più
nello specifico, il ruolo e il compito che quest’ultima svolge nei libri per
bambini e per ragazzi. Un mondo -il nostro- che ha alla base una concezione
lineare del tempo (e, per tale motivo, conferisce al progresso un’enorme
importanza), deve avere consapevolezza del ruolo significativo ricoperto dall’educazione
e dalla garanzia di prospettive future, ma non solo. Un mondo con tali
caratteristiche deve anche essere consapevole che, per il raggiungimento del
progresso e della crescita, devono essere inclusi e trattati equamente (risulta
ovvio che situazioni di disuguaglianza limitino il progresso poiché il
benessere delle parti in causa non viene garantito) tutti i membri della
comunità; anche il più piccolo contributo può essere decisivo e, in fondo, la
storia è fatta di piccoli passi. Eppure, un concetto così semplice fa ancora
fatica ad essere accettato dalla stragrande maggioranza della popolazione.
Cosa si intende per parità di genere?
L’espressione parità di genere indica una condizione nella quale le persone ricevono pari trattamenti, con uguale facilità di accesso a risorse e opportunità (quindi l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo), indipendentemente dal genere. L’uguaglianza di genere è uno degli obiettivi della Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite, infatti, attualmente non si è ancora riusciti a debellare quella corrente di pensiero maschilista che vede associate alla locuzione sesso femminile le parole debole, subordinato, inadeguato, incapace e così via.
Quali sono
le origini della discriminazione di genere?
Secondo Eva
Cantarella, docente universitaria di Diritto romano e di Diritto greco, “le
discriminazioni di genere vengono da lontano. Il tentativo di cercarne le
origini ci porta a guardare in modo inusuale al nostro rapporto con la Grecia:
considerata abitualmente, e giustamente, la cultura nella quale il mondo
occidentale affonda le radici della sua cultura, essa ci appare -in questo
caso- come il luogo nel quale è nata e si è consolidata l’idea dell’inferiorità
“naturale” del genere femminile, formulata dapprima dal pensiero mitico e
quindi confermata dal quello logico”. Così, ci rendiamo conto di quanto sia
radicata tale concezione nella nostra cultura, nella nostra società.
Solo
recentemente, dopo una rivoluzione iniziata in Francia nel XVIII secolo e durata
decenni (e tutt’ora in corso), si è riusciti a tutelare -in parte- dal punto di
vista legislativo gli esseri umani di sesso femminile. Le date più importanti della
storia italiana sono le seguenti:
Il 10
marzo 1946 il Consiglio dei ministri estende il voto alle donne che
avessero compiuto la maggiore età (all'epoca 21 anni). Quest’ultime votarono
per la prima volta nel corso delle elezioni amministrative del marzo e aprile
1946 e, successivamente, per il celebre referendum monarchia/repubblica (2
giugno 1946).
Il 24
marzo 1947 viene approvato l’articolo 3 della Costituzione che
recita così “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,
di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Il 1950
quando viene approvata la legge per la tutela fisica ed economica delle
lavoratrici madri.
Il 1963
quando vengono approvate le leggi che vietano il licenziamento in caso di
matrimonio, sostengono la maternità delle lavoratrici agricole e tutelano il
lavoro domestico.
Eppure, non si può pretendere di sradicare comportamenti discriminatori esclusivamente grazie alla legge. Ecco che si realizza come l’unica risorsa effettivamente in grado di cambiare il mondo sia l’educazione e, insieme ad essa, la letteratura. Un bambino che trova, sin dalle prime esperienze nel mondo e nei libri, naturale e normale rispettare l'altro, è probabile che interiorizzerà sin da subito tale concetto e crescerà nel rispetto di sé e di chi lo circonda. Infatti, non dobbiamo mai dimenticare che l'accettazione e la validazione di sé, passa prima attraverso il rapporto con l'altro; se io accetto l'altro e l'altro accetta me, sarà più semplice che anch'io riesca a vivere bene con la mia persona.
In conclusione, la letteratura per bambini e per ragazzi svolge un ruolo decisivo nella costruzione del mondo e della società futuri. Noi tutti dovremmo riconoscerne l'importanza e la complessità, perché se oggi siamo riusciti ad essere liberi e riconosciuti dal punto di vista legislativo e sociale, lo dobbiamo anche a quei genitori che hanno educato la propria prole nel rispetto di sé e di chi lo circonda.
Con la carrellata di date importanti mi sono ufficialmente commossa. Non avresti potuto scrivere articolo più accurato! È necessario riconoscere l’importanza del ruolo della letteratura fantasy e per ragazzi perché in una società come la nostra, nella quale il lavoro da fare per quanto riguarda in particolare l’uguaglianza è ancora molto, può essere un alleato forte e costante per l’educazione nei bambini.
RispondiEliminaFa impressione, in ogni caso, pensare a quanto siano recenti le battaglie vinte da e per le donne. Menzione di merito per Colfer che ha rappresentato al meglio quello che è tutt’ora lo scenario di molte società (e per società intendo anche nuclei familiari) odierne, ponendo l’attenzione sulla forza della donna (nonostante ancora sul dizionario venga definita “sesso debole”). Ottima argomentazione, come sempre!
Sono ancora tantissimi gli ostacoli che si dovranno superare per ottenere la parità in molti ambiti della vita dell'umanità, e forse mai si riuscirà ad annullare il gap ma solo ridurlo. Hai approfondito in maniera perfetta il tema citando punti chiave e fondamentali portando alla luce quel lato nascosto che c'è dietro a questo libro e più in generale al tipo di letteratura cui si presta.
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