“La nostra storia comincia nel seminterrato della Amberson Hall, l’edificio della facoltà di scienze della Horlicks University…
… e con una
beffa del destino… con il lancio di una moneta, guarda caso. Eh,
eh!
Ma qui non
si tratta di testa o croce, ragazzi… oh, no…
Si tratta di
un lancio finito male… terribilmente male!
O forse, è
stato davvero destino!
Chi può
dirlo? Eh, eh!”
Creepshow, Stephen
King (scrittore) e Bernie Wrightson (illustratore)
Edito Mondadori
(collana Oscar Ink)
Costo 18€
Creepshow è
un fumetto ispirato all’omonimo film del 1982, scritto sempre da Stephen King e
diretto da George A. Romero. Il film venne concepito come un omaggio ai fumetti
horror della EC Comics (Entertaining Comics), casa editrice che negli anni ’50 subì
una forte pressione mediatica e fu costretta ad interrompere tale genere di
pubblicazione. Perciò, lo scopo del film e del fumetto è quello di ricordare l’importanza
che tali pubblicazioni hanno avuto nella formazione sia di Stephen King che di
George A. Romero. In particolare, l’opera è composta da 64 pagine che
racchiudono al loro interno le cinque storie tratte dal film: Father’s Day (La Festa
del Papà), The lonesome death of Jordy Verrill (La morte solitaria di Jordy
Verrill), The crate (La cassa), Something to tide you over (Di mare in peggio)
e They’re creeping up on you (Ti infestano). La narrazione è affidata al
simpaticissimo e adorabile Zio Creepy, che per ogni storia sfoggia un look a
tema (o quasi): non so ancora se preferire l’umile tunica verdastra, abbinata
al suo incarnato giallognolo, o la tuta turchese da operaio in tinta con un
cappellino tutt’altro che banale. In ogni caso, Zio Creepy ci introduce in
queste cinque ed intriganti vicende; ognuna metterà alla prova la nostra
sensibilità, soprattutto -almeno nel mio caso- l’ultima. I temi affrontati sono
diversi, quello che ho trovato predominante è stato la vendetta e, in alcuni
casi, l’inefficacia della morte per coloro di cui vogliamo ‘sbarazzarci’. La
vendetta, che ho ritrovato sia in Father’s Day che in The crate e
Something to tide you, non viene mai presentata nello stesso modo o con
lo stesso significato: nel primo racconto (Father’s Day) il lettore si trova
davanti ad una vendetta quasi ingiusta, che lo porta quasi a titubare dell’irreversibilità
della morte; invece, in The crate e in Something to tide you il lettore si
trova quasi ad implorare la vendetta e tirare un sospiro di sollievo nel momento
in cui avviene.
Il racconto
che più mi ha incuriosito è stato The lonesome death of Jordy Verrill: i
disegni e i colori mi hanno incantata, la storia mi ha totalmente conquistata. In
realtà, un po’ mi dispiace per Jordy Verrill, il cui unico sbaglio è stato
quello di sognare con troppa cupidigia, ma come dice Zio Creepy “…non
rifletteteci su troppo, ragazzi… il prossimo racconto del terrore ci sta già
aspettando…”.
In
conclusione, anche nel caso in cui non siate amanti del genere, non perdetevi quest’uscita
terrificante (eh, eh!).
Ricordo un Jordy Verrill interpretato proprio da Stephen King nel film di Romero. Finalmente è arrivato in Italia anche questo bellissimo volume!!
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