venerdì 27 novembre 2020

Nel cuore dell'inverno

 “«Julian,» disse Bica «che cosa significa esattamente “asilo”?» Julian Harmon, pieno di gratitudine per l’interruzione, mise da parte i fogli sui quali stava scrivendo il sermone.

«Be’,» disse «”asilo” era per i greci e i romani quella parte del tempio in cui si trovava la statua di una divinità. La parola latina ara, che vuol dire “altare”, ha anche il significato di “protezione”.» Poi continuò, con il tono dello studioso: «Nel 399 dopo Cristo fu definitivamente riconosciuto alle chiese cristiane il “diritto di asilo”. La prima volta che si fa menzione di questo diritto di asilo in Inghilterra è nel codice di leggi emanato da Etelberto nel 600 dopo Cristo…»”

Nel cuore dell’inverno (racconto: Sanctuary), Agatha Christie

 

Edito Oscar Mondadori

Costo 14€

 

Ho deciso di scegliere questo estratto perché le parole in esso contenute comunicano appieno ciò che è stato per me questo libro: un santuario, un luogo in cui trovare rifugio e protezione. Non sempre la vita procede come vorremmo, eppure -grazie a dei punti di riferimento materiali o spirituali- si realizza quanto sia comunque piacevole il panorama, soprattutto quello invernale prossimo al Natale. La raccolta, che comprende in totale 12 racconti con diversi protagonisti (Poirot, Miss Marple, Tommy e Tuppence, Parker Pyne ecc), ha come obiettivo quello di coccolare il lettore, facendogli scoprire modi diversi in cui passare le festività natalizie. Le vicende non sono inedite, è possibile ritrovarle anche in altre raccolte, ciononostante desidero consigliare il volume perché fortemente curato in ogni minimo dettaglio. Anche l’ordine in cui vengono presentati i racconti è sinonimo di accuratezza, infatti, veniamo sia accolti che lasciati con dolcezza, o quasi: i protagonisti del primo e dell’ultimo racconto sono due specialità dolciarie, immancabili nel periodo festivo (cioccolatini e pudding).

Al di là di questo, ho apprezzato tantissimo l’atmosfera creata, mi è piaciuto perdermi in paesaggi innevati o semplicemente osservare lo svolgersi di dinamiche familiari in luoghi accoglienti e caldi. I racconti che più mi sono entrati nel cuore sono stati La Fine del Mondo e L’ardimento di Edward Robinson.

Sono due racconti che, sebbene non vedano come protagonisti né Poirot né Miss Marple, sono di una bellezza unica. In La Fine del Mondo si possono scorgere le analisi dettagliate di diversi tipi psicologici, come ad esempio la duchessa di Leith o il signor Satterthwaite: la prima, sebbene priva di preoccupazioni economiche, fortemente legata al denaro e il secondo, sebbene un uomo illustre, eccessivamente affascinato dalle apparenze e dai titoli, così tanto da sacrificare in loro nome anche le più piccole comodità. Eppure, in La Fine del Mondo, scorgiamo anche la disperazione, la sofferenza e la brutalità con cui la vita irrompe nelle nostre esistenze. Naomi, dopo aver abbandonato la forma e aver abbracciato nuove prospettive, incarna appieno un’esistenza all’insegna della crescita; non è perfetta, ma nonostante tutto continua a vivere e ad interrogarsi. Ben presto, le si affianca il signor Quin: quasi un angelo custode o, più probabilmente, un essere umano capace di scorgere i momenti di difficoltà altrui e, grazie ad un piccolo aiuto, riesce a non perdersi completamente nella tristezza.

Al contrario, in L’ardimento di Edward Robinson realizziamo quanto siano importanti -nella vita di tutti i giorni- il coraggio, il desiderio e l’appagamento del nostro animo, e quanto sia importante evitare di farsi sopraffare dai sensi di colpa provenienti da una morale troppo rigida.

In conclusione, sebbene brevi, questi racconti sono in grado di parlare al nostro spirito (soprattutto natalizio). Mi auguro riescano ad allietare le vostre giornate. Buona lettura.

Ringrazio come sempre Attimi di prosa blog (www.attimidiprosa.blogspot.com), la Mondadori e i miei compagni Appunti di un lettore compulsivo (www.appuntidiunlettorecompulsivo.blogspot.com) e La ragazza calabrese (www.laragazzacalabrese.blogspot.com).



2 commenti:

  1. Sebbene non ami il clima rigido che lo caratterizza, questo periodo ha sicuramente il suo fascino con l'avvicinarsi delle feste. Questa raccolta lo allieta e lo riscalda. Sono perfettamente d'accordo con il tuo pensiero quando parli del racconto di Edward Robinson. E la Christie non si smentisce mai!

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  2. Anche io ho apprezzato molto La fine del mondo

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