“E allora smise di guardare i suoi occhi e cominciò a guardarvi dentro, ricambiandone lo sguardo prima che fosse troppo tardi, prima che quel legame tra la vita e l’aldilà andasse perduto, e le mostrò tutta l’abiezione che aveva dentro, tutto l’odio moltiplicato di duemila notti solitarie, mentre entrambi erano ancora in contatto con il vuoto in cui la somma di tutto ciò che avevano detto e fatto, di tutto il dolore che avevano inflitto, di tutte le gioie che avevano condiviso, pesava meno di una minuscola piuma nel vento.
- Sono io, - disse lei. – Solo io.
- Lo so, - disse lui, e la baciò.”
Libertà, Jonathan Franzen
Edito Einaudi
Costo 14€
Libertà si profila all’inizio
come un viaggio nella relazione tra Walter e Patty (e nel rapporto con i loro
figli, Joey e Jessica, e con il migliore amico di Walter, Richard), per poi diventare
qualcosa di più ampio, comprendendo e analizzando le contraddizioni e i
problemi degli Stati Uniti negli anni Ottanta-Duemila. Così, in queste 645
pagine, veniamo risucchiati dall’insoddisfazione di Patty, dall’eccessivo
buonismo di Walter, dal bisogno di leggerezza di Joey e dalla paura per la
monotonia (e monogamia) di Richard, con costanti richiami alla situazione
culturale, politica e sociale del tempo. È proprio grazie al titolo, Libertà,
che capiamo quanto il pensiero politico, con la contrapposizione democratici-repubblicani,
possa influenzare ed introdursi nella vita di tutti i giorni (o, viceversa,
come la vita di tutti i giorni possa influenzare il pensiero politico), portando
gli individui ad adottare comportamenti o sentimenti opposti su questioni
basilari ed essenziali: “Da dove veniva, quell’autocommiserazione? In dosi
così massicce? Patty viveva un’esistenza invidiabile da quasi tutti i punti di
vista. Ogni giorno aveva a disposizione l’intera giornata per escogitare un
modo di vivere dignitoso e soddisfacente, eppure tante possibilità di scelta e
tanta libertà sembravano solo renderla più infelice. L’autobiografa è quasi
costretta a concludere che si compativa proprio perché era libera”. In ogni
caso, mettendo da parte il contesto e i riferimenti politici di cui è pregno il
romanzo, la lettura si profila come una magistrale un’immersione nella psicologia
di coppia. I protagonisti sono delle persone umane che devono lottare costantemente
contro le proprie contraddizioni e le proprie ipocrisie; gli errori da loro
commessi sono innumerevoli, in molti casi ingiustificabili, eppure li portano
all’essenza, al perdono, all’educazione dell’altro e allo scorgere nel volto
altrui se stessi.
Dopo averlo concluso, continuo a ritenere
Patty una persona coraggiosa, che – almeno all’inizio – ha avuto la forza di
imbrigliare e dominare il proprio desiderio sessuale, costruendo una vita e una
relazione basata su altri punti di forza. Non penso che scegliere Walter, a
discapito dell’attrazione provata nei confronti di Richard, sia stato semplice
o poco temerario; al contrario, essere consapevoli del proprio bisogno di gentilezza
e delicatezza richiede un certo grado di introspezione e ragionamento. Lei, optando
per Walter, ha tentato di mettersi realmente in gioco (anche se spesso nel modo
sbagliato) e di sconfiggere gli spettri nati da una situazione familiare ambigua. Con ciò, non nego abbia commesso molti errori e si sia rivelata, soprattutto nei
confronti di Joey, una figura particolarmente tossica. Infatti, Patty si
dimostra ripetutamente incapace di gestire e controllare la propria emotività,
scaricando sull’altro – alla prima occasione utile – il proprio bagaglio
emotivo (è una sorta scarica barile emotivo cronica); spesso, colui che si
ritrova a dover gestire questo ammasso informe e putrescente, è proprio Joey,
diventato una sorta di confidente nonostante il divario anagrafico. Quanto può
essere estenuante dover assimilare le paure, i dubbi, le angosce e le
sofferenze di un’altra persona? Quanto può essere tossico scaricare il tutto su
una persona che non ha gli strumenti e l’esperienza per affrontarli (Joey è
comunque giovanissimo)?
Sono rimasta incantata davanti a
questi personaggi così fragili, umani e complessi. Sono rimasta profondamente commossa davanti alla bontà, spogliata di qualsiasi artificiosità, di Walter. Mi auguro lo leggiate e mi auguro possiate trovare qualcuno che, nonostante tutti gli sbagli e le difficoltà, vi possa sempre perdonare. Buona
lettura.
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