“Io vorrei dire che tutti mentiamo sulla nostra famiglia, è quello il covo delle nostre più ardite bugie, dove nascondiamo la nostra identità, ci inventiamo favole, proteggiamo ingiustizie, facciamo incetta di luoghi comuni e ci barrichiamo dietro alle grida, le urla, i misteri; ma non è questo che dico, lo guardo e ribatto: Raccontami un’altra storia.”
L’acqua del lago non è mai dolce,
Giulia Caminito
Edito Bompiani
Costo 18€
Sono rimasta incantata davanti alla
potenza di Tutto chiede salvezza, candidato al Premio Strega 2020, ma quasi
del tutto indifferente davanti alla rabbia, alle ingiustizie e alla
frustrazione di L’acqua del lago non è mai dolce, candidato al Premio
Strega 2021. Se le prime cento pagine sono riuscite ad incuriosirmi (grazie
alla figura di Antonia), a farmi realizzare quanto poco scontato sia possedere
una casa e quanto alcune condizioni economiche siano complesse e mortificanti,
le restanti 200 pagine non si sono rivelate all’altezza. Ho trovato il profondo
lago delle emozioni e delle relazioni umane toccato solo superficialmente, non
sono – infatti – riuscita a trovare quell’intensità che cercavo, quel brivido
dovuto alla tortuosità e all’incoerenza dell’animo umano. Ho cessato di
immedesimarmi, giustificare e provare a capire Gaia – la protagonista del racconto,
prima bimba, poi adolescente e, infine, adulta – nel momento in cui la rigidità
e l’inflessibilità del suo personaggio non sono state placate neanche dalla
morte, in particolare quella di Carlotta (suicidio che, a mio avviso, è stato a
malapena analizzato). Non sono una persona interessata a ciò che è delicato,
scivola e cade nel dimenticatoio, sono maggiormente interessata a ciò che con
forza ti spinge a guardare il lato misero e duro della realtà. In queste 300
pagine, non ci si ferma a riflettere sul bisogno d’accettazione che pervade l’adolescenza
e sulle conseguenze che questo genera in individui di sesso femminile (portando
alcune a soddisfare le aspettative sessuali maschili pur di provare
approvazione) o su altre questioni rilevanti, ma si trova un continuo succedersi di
accadimenti ingarbugliati raramente analizzati che, per questo motivo, non
sono stati in grado di rimanere aggrappati alla pelle e all'anima.
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