“Hai dimenticato chi sei. Perciò ascolti la sua retorica e ti dici che il tuo corpo sarà di tua proprietà quando qualcuno gli avrà attribuito un prezzo al quale sarai disposta a ricomprarlo. Ma pare che tu non lo sia mai. Non vuoi mai ricomprarlo perché viene offerto in una confezione tanto irriconoscibile che speri che l’ultima transazione implichi che non sarà più tuo.
«Per favore, per favore, prendimi e
basta. Prendimi tutto, così non ne sarò più responsabile.»
La tua responsabilità ti sembra
straziante e complicata e sfinita. Tante volte hai provato a liberare il tuo
corpo ma adesso è talmente ingarbugliato che non sai più come fare.
Sei perduta. Sei stanca. Sei vulnerabile.
Ignaro, proprio a causa di queste cose, il tuo cervello piagnucola per conto
del tuo corpo:
«Per favore, per favore, prendimi e
basta. Prendimi tutto, così non ne sarò più responsabile».
Finché un giorno un uomo lo fa, […]. Ti
è già capitato altre volte, ma fino a questo momento non ti sei resa conto del
pericolo”.
Deve essere pazza, Charly Cox
Edito HarperCollins
Costo 12€
Le circa 150 pagine di cui è composto Deve
essere pazza, sono un intreccio di prosa e poesia che ricordano e rivivono
l’inadeguatezza del sentire e dell’essere in un mondo narcisista e maschilista,
basato sull’apparenza e sull’appagamento del desiderio maschile. Charly Cox
mette in risalto la consuetudine nel definire “pazza” qualsiasi persona si
discosti dal volere altrui, spesso un volere maschile (ma non solo, come ci
insegna Nella casa dei tuoi sogni): tu puoi usarmi, puoi avere accesso al
mio corpo e alla mia mente in qualsiasi momento, ma io non posso pretendere
nulla, perché nel momento in cui pretendo, divento automaticamente incontrollabile,
pazza. Eppure, la pazzia mette in risalto un altro aspetto, approfondito anche
nel volume, ovvero: io stessa mi sento così, pazza, perché voglio qualcosa che
l’altra persona non è disposta a darmi (rispetto, affetto, dolcezza ed amore),
ciononostante continuo a chiederlo e a sperare nell’altro (spesso, ci si
comporta come neonati e non si capisce che le persone senza cuore, fredde, manipolatrici
e vuote esistono realmente).
Quanto è difficile riconoscere il
proprio valore e i propri diritti (perché essere rispettati, ascoltati e
trattati con amore sono dei diritti), in questo mondo? Quanto è difficile potersi
innamorare con tranquillità? Perché, mentre ci si concentra sulla bellezza del
sentire, bisogna comunque prestare attenzione ai possibili segnali d’allarme, bisogna
occupare il proprio spazio (se all’inizio ti rintani in un angolino e lasci all’altra
persona il resto della stanza, poi è difficile riottenerla indietro, anche se
di diritto ti appartiene) e, nel frattempo, bisogna sempre tenere a mente le
possibili vie di fuga. Deve essere pazza è, in particolare, un
promemoria per coloro a cui, durante la crescita, non è stato insegnato a
riconoscere e ad affermare il proprio valore. Le emozioni e le esperienze
trasposte in poesie e riflessioni sono spesso chiarificanti ed educative (leggere
del dolore, delle mancanze di rispetto e della brutalità a cui si può andare
incontro è sempre educativo e risveglia il nostro senso di auto-conservazione).
Amare, voler conoscere l’altro e
rendersi vulnerabili non è mai la via più semplice: abbiamo tutti l’interruttore
sentimenti/apatia, siamo tutti capaci di disprezzare l’affetto e i sentimenti,
siamo tutti capaci di essere cinici e ferini. Eppure, crescere significa conoscersi
(conosci te stesso) e la sfera emotiva e sentimentale fa parte del nostro
essere.
“Il polpo ha tre cuori
Dove trova il tempo di usarli?”
Ringrazio di cuore Piccolomondolibro
per avermi consigliato questo titolo!