giovedì 7 ottobre 2021

Tu l'hai detto

“Quella che appare come una moderna visione dell'uomo e del mondo è una storia vecchia di millenni, recitata dagli stessi personaggi, solo che di volta in volta si presenta in una veste diversa. Chi conosce i miti li vede tornare in tutte le forme, gli eroi e i vili, i signori e i servi, gli dèi e gli angeli caduti,il tradimento, la morte violenta e la rinascita, frammentazioni e ricomposizioni dell'unità, [...]. Quando ti imbatti in un Icaro sai già che un giorno dovrà cadere, se ti addormenti con Dr. Jekyll sai che il mattino dopo potresti svegliarti accanto a Me. Hyde. E se incontri un'Elettra sai che ucciderà sua madre, o la madre che è dentro di lei.”

Tu l'hai detto, Connie Palmen

Edito Iperborea
Costo 17€

Ho iniziato questo libro con la speranza di essere “iniziata” alla vita di Sylvia Plath, prima di approfondirne la conoscenza attraverso la lettura delle opere, e – dopo averlo concluso – posso ritenermi in parte soddisfatta. Ciò a cui Connie Palmen dà vita è un rapporto contraddittorio, vero, alcune volte simbiotico e altre antagonistico, doloroso, profondo, intenso, competitivo, dolce e tenero. Eppure, in queste 252 pagine, la narrazione viene affidata esclusivamente a Ted Hughes, marito della PlathAttraverso le sue parole, ripercorriamo i sette anni di conoscenza e matrimonio che li hanno legati e, alla fine, allontanati per sempre. Connie Palmen ha una scrittura sublime, che non solo incanta il lettore, ma lo trascina in un vortice di emozioni e sensazioni di un’intensità estremal’impressione che si ha, sin dai primi paragrafi, è quella di avere davanti la coppia Sylvia-Ted in carne ed ossa. Perciò, dal punto di vista narrativo è un’opera impeccabile e ben riuscita, ma che – a mio avviso – perde di equità e di veridicità nel momento in cui viene affidato a Ted il compito di spiegare, mostrare ed analizzare anche Sylvia. Nelle pagine contenenti i Riferimenti bibliografici, viene espressamente affermato che “La guida più importante durante la stesura di questo romanzo sono state le 88 poesie di Lettere di compleanno, la raccolta che Ted Hughes pubblicò dieci mesi prima di morire”. Alcune volte, la stessa Palmen, affida a Ted delle battute che lo fanno sembrare estraneo o quasi uno sconosciuto nei confronti di Sylvia. Ecco che sorge spontanea una domanda: è davvero possibile affidare il racconto di Sylvia a Ted? Quanto si conoscevano in realtà? Perché Ted inizia una relazione con Assia Wevill proprio nel periodo in cui Sylvia può dedicarsi anima e corpo nel suo lavoro di scrittrice? Perché Sylvia supporta e sopporta il successo di Ted, quasi accudendolo come un bambino, mentre Ted si divincola e annienta la loro relazione non appena lei si dedica alla sua carriera? Perché Ted può sentirsi imprigionato, mentre Sylvia no? 
Le domande che grazie a questo bellissimo, anche se in parte carente, romanzo sorgono nel lettore sono molteplici e stimolanti. Mi auguro vi piaccia e vi spinga ad approfondire le vite di questi due poeti e scrittori.

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