domenica 25 giugno 2023
Il monastero
sabato 17 dicembre 2022
Schiaccianoci e il Re dei Topi
lunedì 12 dicembre 2022
Vorrh
"I giovani se ne sono andati in città e all'estero come schiavi. Scavano sottoterra in cerca di fossili sopportando il caldo torrido per conto di altri. Vivono in baracche velenose, molti si ammalano di cancro per le sostanze chimiche. Sono automi incatenati dall'industria a cui non serve un'identità, una lingua o una famiglia. I risparmi vengono contati per pagarsi la fuga. Alcuni tornano nei campi per aiutare i vecchi e gli infermi a sollevare il secchio ammaccato e la zappa; altri cercano di tornare come principi, comprano case costose e anonime nei villaggi fatiscenti in cui sono nati. Falliranno, e i loro figli e la terra gli si rivolteranno contro aumentando la stanchezza già vibrante. I solchi strascicati dei loro sforzi si cancellano sotto i miei passi mentre attraverso le poche vestigia rimaste della comunità."
Vorrh, Brian Catling
Edito Safarà Editore
Costo 25€
Vorrh si dimostra essere, così, un romanzo polifonico capace di inglobare elementi surreali, che invitano il lettore ad abbandonare la comune esperienza sensoriale e ad adottarne una nuova, più profonda e più sensibile ad altri aspetti del reale: "La vista la faceva sentire sola, e prima non lo era mai stata".
mercoledì 10 agosto 2022
Anima
domenica 26 giugno 2022
La campana di vetro
lunedì 13 giugno 2022
La ciociara
“In quel sonno mi pareva che la terra in cui ero nata e che avevo abbandonato da tanto tempo mi avesse ripreso nel suo seno e mi comunicasse la sua forza, un po’ come succede alle piante sradicate che se le ripianti presto ripigliano forza e riprendono a buttare fogli e fiori. Eh, sì, siamo piante e non uomini, o meglio più piante che uomini e dalla terra dove siamo nati viene tutta la nostra forza e se l’abbandoniamo non siamo più piante né uomini ma straccetti leggeri che la vita può sbattere di qua e di là secondo il vento delle circostanze”.
La ciociara, Alberto Moravia
Edito Bompiani
Costo 9,90€ (1+1)
In queste pagine, la storia di due
donne si intreccia e si lega indissolubilmente a quella della Seconda Guerra
Mondiale.
Cesira e Rosetta, rispettivamente madre e figlia, saranno costrette dalla fame e dall’approssimarsi dell’occupazione nazista e dei combattimenti a lasciare la propria dimora romana, in favore di una precaria sistemazione nei dintorni di Fondi – cittadina laziale situata nell’antica regione della Ciociara. Il tragitto e l’esilio sui monti – che arriverà a durare nove mesi – verranno narrati dall’inconfondibile personaggio di Cesira: nata in Ciociara e abituata a saggiare il terreno attraverso le ciocie (calzari tipici della sua regione natia), si sposa da giovane con un commerciante romano, insieme al quale concepisce Rosetta. Ormai vedova all’inizio del racconto, si troverà a dover proteggere sua figlia e se stessa su innumerevoli fronti e da numerosi nemici. Anche se, ben presto, sarà obbligata a riconoscere la difficoltà dell’impresa, soprattutto per una donna sola in tempi in cui la violenza e la disonestà sono ormai sdoganate e all’ordine del giorno.
Così, il cambiamento più grande
con cui il lettore dovrà fare i conti, non sarà quello relativo al paesaggio,
bensì quello riguardante l’animo umano. Un avvenimento violento e brutale
sbarrerà loro la strada e le costringerà a percorrere in solitudine il cammino
necessario ad aggirarlo e superarlo. Fortunatamente, una volta lasciate alle
spalle le macerie, riusciranno a ritrovarsi.
sabato 7 maggio 2022
Verso il paradiso
“Ma il sogno che ho fatto non è su di loro, ma su una storia che mi raccontava mia nonna da piccolo, una storia su una lucertola mangiona. Questa lucertola passava il giorno a vagare e a mangiucchiare. Mangiava frutta ed erba, insetti e pesci. Quando si levava la luna, la lucertola si metteva a dormire, e sognava di mangiare. Quando la luna tramontava, la lucertola si svegliava e ricominciava a mangiare. La maledizione della lucertola era di non potersi saziare mai, ma la lucertola nemmeno sapeva che fosse una maledizione: non era tanto intelligente. Un giorno, dopo migliaia e migliaia di anni, la lucertola si svegliò come sempre e come sempre si mise in cerca di cibo. Ma c’era qualcosa che non quadrava. Poi la lucertola se ne rese conto: non era rimasto più niente da mangiare. Non c’erano più piante né uccelli né erba né fiori né mosche. Aveva mangiato tutto: aveva mangiato le pietre, le montagne, la sabbia e la terra. […] Rimaneva solo un sottile velo di cenere, e sotto la cenere – la lucertola lo sapeva – c’era il centro della terra, che era di fuoco, e anche se la lucertola poteva mangiare tante cose, quello non poteva mangiarlo. E allora la lucertola fece l’unica cosa che poteva fare. Si mise sotto il sole ad aspettare, sonnecchiando e risparmiando le forze. E quella notte, mentre si levava la luna, si tirò in piedi sulla coda e mangiò la luna. Per un attimo ebbe una sensazione meravigliosa. […] Ma mentre si godeva quella bella sensazione, qualcosa cambiò: la luna ancora stava levandosi, cercava di sfuggire per poter continuare il suo viaggio nel cielo. Non deve succedere, pensò la lucertola, e si mise di corsa a scavare una buca, sottile e profonda, o abbastanza profonda da raggiungere il fuoco al centro della terra, e ci ficcò dentro il grugno. Così la luna non potrà andarsene da nessuna parte, pensò. Si sbagliava. Perché come è natura della lucertola mangiare, la natura della luna è levarsi, e per quanto la lucertola stringesse le fauci, la luna continuò a levarsi. […] E allora la lucertola esplose, e la luna schizzò nel cielo e riprese il suo cammino. […]
La lucertola tornò, ma questa
volta non era più una lucertola, ma he mea helekῡ: una cosa
che sta eretta. E questa creatura si comportava esattamente alla stessa maniera
della sua antenata da tempo scomparsa: mangiò e mangiò e mangiò, finché un
giorno anche lei si guardò intorno e si rese conto che non era rimasto più
niente, e anche lei fu costretta a mangiarsi la luna”.
Verso il paradiso, Hanya Yanagihara
Edito Feltrinelli
Costo 22€
In bilico, su una fune corrosa dal
passaggio dei nostri avi, veniamo persuasi a non scrutare il paesaggio che ci
circonda e a focalizzare la nostra attenzione su un punto fisso per noi privo d’importanza.
Percorriamo il primo tratto con una sicurezza fuori dal comune: chi ci ha
preceduti ci osserva con ammirazione e orgoglio. Man mano che procediamo,
impariamo a sopportare la spiacevole sensazione della corda sfibrata a contatto
col nostro corpo e a mantenere l’equilibrio nei tratti più difficili. Sembriamo
– e ci sentiamo – invincibili. Eppure, nessuno ci ha preparati al dubbio, all’incertezza
e all’imprevedibilità del mondo che ci circonda. Queste variabili si abbattono
sul nostro essere trasformandoci in qualcosa che stentiamo a riconoscere: chi e
cosa siamo realmente?
A percorrere questo sottile
groviglio di fili intrecciati in un’America diversa da quella storicamente
conosciuta e diretti ‘Verso il paradiso’ ritroviamo: David, Charles,
Edward, Nathaniel e Peter.
‘Verso il paradiso’ con le sue 764 pagine è, infatti, suddiviso in tre parti ambientate in tre epoche differenti (1893, 1993 e 2093) unite tra loro dagli animi, dalle paure e dalle passioni di questi personaggi e dalla dimora in cui abitano. Una residenza a Washington Square, New York, sarà l’epicentro di ogni racconto adattandosi alle esigenze dei suoi ospiti e della realtà in cui essi vivono.
Così, la ritroviamo abitata nel 1893 dalla facoltosa famiglia Bingham e situata in una New York facente parte di un’associazione di Stati che garantiscono la libertà sessuale e sentimentale dei propri cittadini: gli Stati Liberi. Nathaniel e David Bingham, rispettivamente nonno e nipote, incarnano in queste pagine il classico scontro generazionale che vede tipicamente frapposti genitori-figli: l’esperienza vorrebbe insegnare all’innocenza e alla spontaneità a preservarsi, senza comprendere quanto sia importante vivere, consumarsi, rimanere feriti ed imparare dai propri errori; viceversa, l’inesperienza vorrebbe convincere la saggezza a guardare ancora una volta con occhi incantati e speranzosi ciò che li circonda, senza comprendere quanto sia doloroso riaprire vecchie cicatrici. David dovrà ragionare profondamente sul significato e sulle varie accezioni della parola libertà, mentre il suo corpo darà segni di cedimento e fragilità.
Nel 1993, invece, la ritroviamo occupata
da Charles Griffith e dal suo giovane compagno David. Entrambi saranno
costretti a scendere a patti con l’aspetto più crudele dell’esistenza: la
perdita degli affetti più cari. La città in cui vivono è, infatti, provata dall’epidemia
di HIV e dalla sua più brutale conseguenza: l’AIDS. Charles sarà così costretto
a perdere alcuni dei suoi più cari amici. Al contrario, David vedrà riemergere parte
del suo passato e della sua infanzia nelle isole delle Hawaii.
Nel 2093, New York è profondamente
diversa nell’animo e nell’aspetto: regole rigide e severe governano la vita di
ogni abitante e nulla è più come sembra. Charlie, dovrà riuscire a superare la
morte di una persona amata e allo stesso tempo cercare di conoscere e capire le
menzogne del mondo in cui è nata.
Leggere quest’opera consente di
riflettere su un enorme numero di tematiche: immigrazione, omosessualità,
libertà, ricchezza, povertà, malattia, fragilità mentale, fragilità emotiva,
bisogno di essere amati, paura di prendere la decisione sbagliata e molto
altro. Ogni America alternativa, creata in questo volume, ha bisogno di essere
ascoltata e di mostrarci qualcosa. Nel mio cuore, devo essere sincera, rimarranno
le descrizioni, i paesaggi e la vita delle isole Hawaii. Quando Hanya Yanagihara
racconta e descrive questi luoghi metà abitati e metà selvaggi, non si può non
rimanere incantati. La stessa bellezza e particolarità de ‘Il popolo degli
alberi’, altro suo libro, rinasce e rivive nel secondo racconto di questo
volume. Le sue opere hanno la capacità di riportare all’essenza e sono pregne
di quella musicalità e armonia insite nella storia del genere umano. La pecca,
che rende difficoltosa la lettura, è la presenza di un innumerevole numero di
refusi ed errori di traduzione. Ciononostante, in alcuni punti, riesce comunque
ad emergere il fascino della scrittura della Yanagihara. Buona lettura.
Un giorno tutti diranno di essere stati contro
“Oggi ho visto il filmato di un uomo che baciava il piede del figlio mentre lo seppelliva. Il corpo era talmente dilaniato dai missili che ...
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“ «Dov’è il mio cuore?... Oh… dov’è il mio cuore?» si sveglia di soprassalto sul suo giaciglio, ma non sente alcun battito, solo un vuoto at...
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