venerdì 12 marzo 2021

Tess dei D'Urberville

 “L’unico esercizio fisico che Tess si concedeva a quell’epoca aveva luogo dopo il tramonto; solo allora, fuori nei boschi, le sembrava d’essere meno sola; sapeva come cogliere con precisione quell’attimo della sera, quando la luce e l’oscurità si compensano così equamente che le certezze del giorno e i dubbi della notte si neutralizzano, lasciando un’assoluta libertà mentale. È allora che il difficile impegno d’essere vivi si riduce al minimo. Non temeva le ombre, il suo unico pensiero sembrava quello di evitare l’umanità, o meglio, quella fredda concrescenza chiamata mondo, che, così terribile nella massa, è così meschina, anzi penosa, nelle sue unità.”

Tess dei D’Urberville, Thomas Hardy

 

Edito Rizzoli – BUR

Costo 10

 

In queste pagine, tra i boschi e i campi del Wessex, si erge solitaria - ma resistente - una figura femminile di grande forza, coraggio e determinazione: Tess D’Urberville. Ad affiancarla, sin dai primi capitoli, ritroviamo una famiglia numerosa, sbadata e, soprattutto, con a capo due figure genitoriali particolarmente negligenti: così, i ruoli si invertono e chi dovrebbe educare e lavorare, demanda ai più piccoli e ingenui i compiti più gravosi. Non mentirò: probabilmente, ho sofferto più della stessa Tess nell’osservare l’incuranza e la mancanza di protezione da parte di Jack e Joan; non penso possa esistere un qualcosa di così terribile e dilaniante come un’abitazione senza tetto e pericolante (perché un nucleo familiare in cui mancano dei punti di riferimento è come una casa senza fondamenta, senza tetto e priva di sicurezza) e un’esistenza innocente rovinata dalla mancanza di attenzione e avvertimenti. Così, Tess, che appare immediatamente come un essere umano estremamente sensibile e buono, inizia il suo percorso di vita in questo ambiente contorto e, spesso, inadeguato, che la porterà a provare uno dei dolori più grandi che un’esistenza possa affrontare: la mancanza di libertà, il diventare oggetto del desiderio altrui e il subire un estenuante e pericoloso processo di deumanizzazione. Il frutto di questa esperienza mortificante prenderà il nome di Sorrow, Sofferenza, e le pagine che descrivono la sua nascita e il suo breve percorso di vita, penso siano le più commoventi e intense di tutta l’opera. Grazie a Sorrow, Tess diventa consapevole di quanto la vita sia complessa, di come l’amore possa nascere indipendentemente dal contesto, ma – soprattutto – di come la vita resista anche agli assalti più duri e spietati. Dopo il riconoscimento (soprattutto dell’innocenza che c’è in lui), l’accettazione, il battesimo e il superamento della perdita (di Sorrow), Tess torna lentamente a vivere: realizza quanto la vergogna sia relativa e ritrova speranza nel futuro lontano e dimentico del passato.

Non so cosa mi abbia colpita maggiormente, se la sua capacità di rialzarsi nei momenti più dolorosi o se la sua profonda sintonia con la natura (lei è un vero e proprio spirito della natura), traendo da essa ispirazione e conforto, in ogni caso, sono rimasta sbalordita davanti a questo piccolo concentrato di vita e tenacia. Tess giunge così a Talbothays più tranquilla e più saggia, eppure la vita – nonostante ciò che ha affrontato in precedenza – ha ancora molto da insegnarle. Thomas Hardy disseziona e analizza meticolosamente il dolore, l’angoscia e la vergogna che accompagnano lo stupro e il tentativo successivo di ricostruire la propria dimora ridotta in cenere. Tess non ha colpe, ciononostante realizza quanto questo abbia poco significato agli occhi dell’altro, perché l’altro – perfettamente incarnato da Angel – si erge a giudice e, proprio come nella favola Le due bisacce di Esopo, vede esclusivamente i difetti altrui, ignorando i propri. Non ho amato nessuna figura maschile presente nell’opera, ho apprezzato Angel esclusivamente nella parte conclusiva, ma riconosco quanto possa essere potente l’idealizzazione della persona amata e, per questo motivo, concedo ad Angel il beneficio del dubbio. In conclusione, trovo sia un’opera sublime – anche se non goduta particolarmente a causa della traduzione e del ritrovamento di diversi errori. Vi auguro buona lettura.



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