“Un corpo era fatto di epidermide, muscoli e nervi, ossa e sangue. Un corpo si poteva etichettare ma una persona no, e la differenza fra le due cose dipendeva da quel muscolo che abbiamo nel petto. Quell'organo amato, non senziente, inconsapevole, che non prova sentimenti ma continua a pompare, tenendoci in vita”.
La metà scomparsa, Brit Bennett
Edito Bompiani
Costo 19€
Se mi dovessero chiedere di descrivere La metà scomparsa con una sola parola, probabilmente impiegherei il termine ‘interessante’.
Interessante perché questo romanzo porta a ragionare sul colore della pelle da una prospettiva nuova, capace di demolire - in un attimo - qualsiasi rimasuglio delle teorie razziali pseudoscientifiche dei secoli scorsi. Bennett ambienta la sua storia a Mallard: un paesino popolato da persone dalla carnagione chiara ma comunque considerati neri (per via della loro discendenza non bianca).
Ogni abitante della cittadina ha un retaggio troppo scuro per essere considerato un “vero” bianco, ma al contempo troppo chiaro per essere considerato un “vero” nero. In questo limbo vengono al mondo le sorelle (gemelle) Vignes (Stella e Desiree), che si muovono tra i due mondi (bianco-nero) in modo quasi opposto: Desiree abbracciando il suo essere nera, Stella sognando una vita da bianca.
È tra queste pagine che al lettore viene posta la fatidica domanda: cosa rende una persona nera, nera e una persona bianca, bianca? Il colore della pelle è la risposta ovvia. Ma, allora, cosa succede nel momento in cui la carnagione è a metà strada tra le due?
Succede che i pregiudizi cadono a terra in frantumi: inutili.
Eppure, per quanto abbia apprezzato i temi trattati (si parla anche di maternità, di violenza di genere e di transizione sessuale), ho trovato le 380 pagine di cui è composto questo libro, troppo “poche” per poter descrivere e caratterizzare appieno tutti i personaggi proposti. Di conseguenza, non sono riuscita a sentirmi pienamente parte di quest'opera, che ho trovato sotto altri aspetti valida.
In ogni caso, mi auguro vi faccia riflettere. Buona lettura.
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