lunedì 13 dicembre 2021

Le avventure di Pinocchio

“E Pinocchio a nuotar più lesto che mai, e via, e via, e via, come andrebbe una palla di fucile. E già era presso lo scoglio, e già la Caprettina, spenzolandosi tutta sul mare, gli porgeva le sue zampine davanti per aiutarlo a uscire dall’acqua! Ma oramai era tardi! Il mostro lo aveva raggiunto: il mostro, tirando il fiato a sé, si bevve il povero burattino, come avrebbe bevuto un uovo di gallina: e lo inghiottì con tanta avidità che Pinocchio, cascando giù in corpo al Pesce-cane, batté un colpo così screanzato, da restarne sbalordito per un quarto d’ora.

Quando ritornò in sé da quello sbigottimento, non sapeva raccapezzarsi, nemmeno lui, in che mondo fosse.”

Le avventure di Pinocchio, Carlo Collodi con le illustrazioni di Iacopo Bruno

 

Edito Rizzoli

Costo 25

 

Siediti, su questo tronco o dovunque tu voglia, prendi un bel respiro ed immergiti nella bellezza del racconto e delle illustrazioni di questo Pinocchio: non ne rimarrai deluso. C’è qualcosa che rende estremamente magiche, calde e confortevoli le avventure narrate e che permette di associare Pinocchio ad un luogo sicuro e stabile. Forse, quel qualcosa risiede – almeno nel mio caso – nella figura amorevole e protettiva di Geppetto. Un signore anziano, semplice e povero in cui risiedono una bontà ed una saggezza immense, quasi come quelle della famiglia Joad, protagonista di Furore. Pinocchio e Furore si congiungono proprio nel modo in cui dimostrano come sensibilità, generosità e pietà germoglino indipendentemente da ricchezza e classe sociale. Quando penso a lui, Geppetto, mi si stringe il cuore e non posso fare a meno di immaginare con quali occhi abbia guardato Pinocchio per la prima volta: quanta speranza ha investito il suo cuore? Quanta meraviglia si è insinuata nella sua vita?

Pinocchio è un racconto più attuale di quanto crediamo, soprattutto considerando quanto siamo abituati a considerare la maternità prerogativa del sesso femminile. Pinocchio è voglia di mettersi in gioco, di sbagliare e, nonostante tutto, venire comunque perdonati. Non c’è descrizione che possa rendere il fascino e l’incanto di questo volume, soprattutto considerando i disegni e, più in generale, le rappresentazioni figurative – opera del grandissimo Iacopo Bruno – che lo caratterizzano. Vi invito a perdervi, ma anche a ragionare, tra colori e vicende stupefacenti.

 Ringrazio di cuore la casa editrice per la copia e faccio i miei più sentiti complimenti all'illustratore, Iacopo Bruno, che ha saputo rendere questo volume unico e speciale.

Nessun commento:

Posta un commento

Gideon La Nona

“«Basta» sbottò la Reverenda Figlia, con la voce affilata come un rasoio. «Preghiamo.» Il silenzio scese sull’assemblea, come i lenti fiocch...