giovedì 4 novembre 2021
Frieren - Oltre la fine del viaggio
giovedì 21 ottobre 2021
Deve essere pazza
“Hai dimenticato chi sei. Perciò ascolti la sua retorica e ti dici che il tuo corpo sarà di tua proprietà quando qualcuno gli avrà attribuito un prezzo al quale sarai disposta a ricomprarlo. Ma pare che tu non lo sia mai. Non vuoi mai ricomprarlo perché viene offerto in una confezione tanto irriconoscibile che speri che l’ultima transazione implichi che non sarà più tuo.
«Per favore, per favore, prendimi e
basta. Prendimi tutto, così non ne sarò più responsabile.»
La tua responsabilità ti sembra
straziante e complicata e sfinita. Tante volte hai provato a liberare il tuo
corpo ma adesso è talmente ingarbugliato che non sai più come fare.
Sei perduta. Sei stanca. Sei vulnerabile.
Ignaro, proprio a causa di queste cose, il tuo cervello piagnucola per conto
del tuo corpo:
«Per favore, per favore, prendimi e
basta. Prendimi tutto, così non ne sarò più responsabile».
Finché un giorno un uomo lo fa, […]. Ti
è già capitato altre volte, ma fino a questo momento non ti sei resa conto del
pericolo”.
Deve essere pazza, Charly Cox
Edito HarperCollins
Costo 12€
Le circa 150 pagine di cui è composto Deve
essere pazza, sono un intreccio di prosa e poesia che ricordano e rivivono
l’inadeguatezza del sentire e dell’essere in un mondo narcisista e maschilista,
basato sull’apparenza e sull’appagamento del desiderio maschile. Charly Cox
mette in risalto la consuetudine nel definire “pazza” qualsiasi persona si
discosti dal volere altrui, spesso un volere maschile (ma non solo, come ci
insegna Nella casa dei tuoi sogni): tu puoi usarmi, puoi avere accesso al
mio corpo e alla mia mente in qualsiasi momento, ma io non posso pretendere
nulla, perché nel momento in cui pretendo, divento automaticamente incontrollabile,
pazza. Eppure, la pazzia mette in risalto un altro aspetto, approfondito anche
nel volume, ovvero: io stessa mi sento così, pazza, perché voglio qualcosa che
l’altra persona non è disposta a darmi (rispetto, affetto, dolcezza ed amore),
ciononostante continuo a chiederlo e a sperare nell’altro (spesso, ci si
comporta come neonati e non si capisce che le persone senza cuore, fredde, manipolatrici
e vuote esistono realmente).
Quanto è difficile riconoscere il
proprio valore e i propri diritti (perché essere rispettati, ascoltati e
trattati con amore sono dei diritti), in questo mondo? Quanto è difficile potersi
innamorare con tranquillità? Perché, mentre ci si concentra sulla bellezza del
sentire, bisogna comunque prestare attenzione ai possibili segnali d’allarme, bisogna
occupare il proprio spazio (se all’inizio ti rintani in un angolino e lasci all’altra
persona il resto della stanza, poi è difficile riottenerla indietro, anche se
di diritto ti appartiene) e, nel frattempo, bisogna sempre tenere a mente le
possibili vie di fuga. Deve essere pazza è, in particolare, un
promemoria per coloro a cui, durante la crescita, non è stato insegnato a
riconoscere e ad affermare il proprio valore. Le emozioni e le esperienze
trasposte in poesie e riflessioni sono spesso chiarificanti ed educative (leggere
del dolore, delle mancanze di rispetto e della brutalità a cui si può andare
incontro è sempre educativo e risveglia il nostro senso di auto-conservazione).
Amare, voler conoscere l’altro e
rendersi vulnerabili non è mai la via più semplice: abbiamo tutti l’interruttore
sentimenti/apatia, siamo tutti capaci di disprezzare l’affetto e i sentimenti,
siamo tutti capaci di essere cinici e ferini. Eppure, crescere significa conoscersi
(conosci te stesso) e la sfera emotiva e sentimentale fa parte del nostro
essere.
“Il polpo ha tre cuori
Dove trova il tempo di usarli?”
Ringrazio di cuore Piccolomondolibro
per avermi consigliato questo titolo!
mercoledì 13 ottobre 2021
Nella casa dei tuoi sogni
“La Sirenetta soffre anche in altri modi. Il processo di crescita delle gambe è doloroso, come se un coltello le stesse tranciando la coda. Danza meravigliosamente perché, ogni volta che azzarda un passo, prova un dolore lancinante. Eppure, il principe non sceglie lei. […] Ma prima di questo, la strega le prende il muscolo della lingua e incide la carne. […] A volte ti viene tolta la lingua, e a volte te la mordi da sola. A volte vivi, a volte muori. A volte hai un nome, a volte vieni nominata per quello che – e non per chi – sei. La storia è sempre un po’ diversa, a seconda di chi la racconta. C’è un detto quechua: ‘El que me nombre, me rompe’. Tutto quello che mi nomina, mi spezza. La soluzione, ovviamente, è il “silenzio”. Ma la verità è che chiunque sa il tuo nome può spezzarti in due.”
Nella casa dei tuoi sogni, Carmen
Maria Machado
Edito Codice Edizioni
Costo 17€
Ho letto Nella casa dei tuoi
sogni tantissimi mesi fa, eppure mi è impossibile cancellare le sensazioni
che questo libro mi ha dato. Carmen Maria Machado - in modo poetico e sublime -
mette a nudo la sua anima, ripercorrendo il dolore, la solitudine e la confusione
dati dall’aver vissuto una relazione tossica, abusiva e dannosa. In queste 344
pagine, si respira veramente cosa significhi ritrovarsi ostaggio di una persona
violenta sia sul piano psicologico che (poi) fisico. In queste pagine, vengono
veramente analizzati l’amore, la passione, la dolcezza, l’alone di normalità e
la bellezza che caratterizzano l’incontro con “la persona dei propri sogni”; per
poi parlare approfonditamente dell’inganno, dei primi segnali di abuso, dell’insicurezza
e della paura che queste persone generano dentro di noi. Perché, come ci viene
mostrato in questo libro, nessuno di noi è immune a questo genere di abusi,
spesso solo dopo averlo sperimentato si riesce a proteggersi (e alcune volte neanche
dopo averlo sperimentato, la stessa Carlotta Vagnoli parla spesso della luna di
miele che segue le prime violenze, perché tutti ci ritroviamo a sperare non si
ripetano più): “Da bambina, ho imparato che quando una malattia infuria nel
corpo si sviluppa l’immunità. Il nostro corpo è geniale, anche quando noi non
lo siamo. Non si limita a guarire – impara. Ricorda. (Tutto questo, ovviamente,
se non ti uccide prima.)
Dopo la casa dei miei sogni, ho
sviluppato un sesto senso. Si attiva in situazioni a caso […]. Una repulsione
fisica che arriva sulla scia di assolutamente niente, qualcosa di simile all’eccesso
di saliva acida che precede il vomito. Fastidiosa, irritante ma importante: l’allarme
geniale del mio corpo geniale”.
La violenza può veramente essere
ovunque: in relazioni eterosessuali o queer, ma anche in semplici relazioni di
amicizia; la violenza può provenire anche da persone che reputiamo simili a noi,
perché magari hanno gli stessi nostri gusti musicali o letterari o perché
semplicemente sono parte della nostra famiglia. In particolare, in questo caso,
viene analizzato l’abuso all’interno di relazioni non eterosessuali; quanto può
essere difficile riconoscere o sentire i campanelli d’allarme (già di per sé flebili),
quando ci si deve già preoccupare di combattere la cultura omofoba? Quanta
sofferenza può causare il doversi difendere su più fronti? Quanto ci può rende
vulnerabili, spaesati e fragili?
Nella casa dei tuoi sogni è
un’opera meravigliosa, che esamina con accuratezza la difficoltà nel
riconoscere l’abuso a cui l’altra persona ci sta sottoponendo: “Una donna ha
nascosto la mia cosa e io non riesco a ritrovarla. È proprio così. Non riesco a
ritrovare quello che è andato perduto. Ci provo e riprovo, e non ci riesco. E più
non ci riesco, più mi riduco. Mi riduco in polvere, legno, vermi. È una cosa
tremenda, quel simbolo perduto. La gente sa. La gente può rispondere con parole
che sono pietre. La gente ti conoscerà per le tue ferite, perché sei senza
pelle. La gente dice solo cose come ‘Perché non te ne sei andata / Perché non
sei scappata / Perché non hai parlato?’
(E anche ‘Perché sei rimasta?’)
Io cerco di parlare, ma non ci
riesco, non ci riesco, non ci riesco. Questo è quello che non ho capito finora:
questa costrizione contamina. È un veleno. Giorno e notte, finché non scappata,
stavo continuando a bere veleno”.
Nella casa dei tuoi sogni
merita veramente la popolarità ricevuta in questi mesi, perché è un libro in
grado di sensibilizzare profondamente coloro che lo leggono.
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